La lampada kinke viene creata assemblando un paralume in feltro di pura lana e una sorgente luminosa stampata di produzione altamente industriale. La flessibilità del feltro, solamente piegato e cucito, rende possibile la produzione del pezzo in serie e trasporto in un imballo bidimensionale.
La lampada è stata presentata al Tropical Design Symposium presso il Museum of Art di Puerto Rico e quindi alla CIRCA Art Fair a Puerto Rico.
Il critico italiano Marco Romanelli ha scritto in questa occasione: “Eddie Figueroa progetta un oggetto lampada attraverso un’operazione di scomposizione del contenitore dal contenuto. Il primo, di matrice artigianale, “veste”, con un’operazione di taglio e cucito, il secondo, di matrice strettamente industriale. L’approccio appare particolarmente significativo poiché l’oggetto risponde appieno ad una realtà contestuale profondamente diversa da quella occidentale: la parte tecnologica, necessariamente semplificata, viene scorporata da quella formale e acquistata come semi-lavorato. Viceversa il designer si occupa di portare nell’universo controllato del progetto quella porzione dell’oggetto su cui, allo stato attuale delle cose può realmente e significativamente incidere, ovvero il paralume. Pur nell’estetica minimalista adottata rimane evidente un riferimento alle maschere rituali piuttosto che a quelle offerte votive scavate nelle zucche o nelle noci di cocco, svuotate e illuminate dall’interno. Ne risulta in definitiva un oggetto concettualmente forte, ma che tuttavia non rinuncia a creare un’atmosfera accogliente e aggiornata.”
